All’estero le e-bike sono il mezzo preferito per raggiungere il posto di lavoro. Da noi, invece, come stanno le cose?
Da quando sono apparse sul mercato nel 2010, le biciclette elettriche sono diventate sempre più popolari tra tutti i tipi di ciclisti: gli amatori, i professionisti e i pendolari. Per chi va al lavoro, in particolare, si sono rivelate una soluzione davvero ottima, perché permettono di arrivare puntuali, ma senza la fatica che si farebbe in sella ad una bicicletta tradizionale.
Dagli studi che sono stati effettuati su questo fenomeno sembra che proprio la facilità con cui le e-bike permettono di affrontare il viaggio per andare al lavoro, a scuola o nei negozi, sia la dote più apprezzata dalle persone. La percezione di una mancanza di sforzo si traduce nella possibilità di effettuare tragitti più lunghi e in una maggiore propensione nell’impiego delle biciclette a pedalata assistita.
Inoltre, è stato notato un altro interessante fenomeno. A New York gli utenti di Citi Bike nei mesi tra ottobre e febbraio di solito diminuiscono del 60%. Questo non è accaduto però per chi utilizza le e-bike, che ha continuato a farlo anche durante l’inverno. Probabilmente i tempi di percorrenza più veloci e la facilità con cui si utilizzano le biciclette a pedalata assistita fa si che in pendolari non le abbandoni neppure nei mesi più freddi.
Con le città di tutto il mondo che stanno cercando di svuotare i centri dalle auto e di convincere le persone ad utilizzare maggiormente dei mezzi di trasporto sostenibili, le e-bike sono destinate ad avere ancora più successo.
Nel 2018 il mercato globale delle e-bike è stato di 21 miliardi di dollari e si prevede che entro il 2015 toccherà i 30 miliardi di dollari. Secondo un rapporto pubblicato dalla società di consulenza Deloitte nel 2019 veniva affermato che le e-bike supereranno facilmente gli altri veicoli elettrici alla fine del 2020.
Come è facile immaginare le e-bike attualmente sono molto popolari nelle nazioni che da sempre sono più amiche delle biciclette, ovvero Olanda e Danimarca. In questi Paesi persone di tutte le età utilizzano normalmente la bici per spostarsi quotidianamente, grazie ad una fitta rete di piste ciclabili e infrastrutture dedicate ai ciclisti. La città olandese di Utrecht ha costruito la sua prima pista ciclabile addirittura nel 1885 e oggi vengono effettuati 25.000 viaggi al giorno in bicicletta.
Non è un caso che le vendite di e-bike siano maggiori proprio nei luoghi dove si è maggiormente investito in infrastrutture dedicate a chi utilizza la bicicletta. Nel 2018 nei Paesi Bassi sono state vendute più e-bike che biciclette tradizionali, con un incremento delle vendite del 40% rispetto all’anno precedente. A Copenaghen le bici tradizionali e le e-bike sono più numerose delle auto.
Ad Oslo, invece, si sono impegnati ad eliminare le auto dal centro della città, rimuovendo ben 700 posti auto per far posto a delle piste ciclabili. Questo ha fatto aumentare l’utilizzo del servizio di bike sharing della capitale norvegese.
In Italia dopo il lockdown dovuto alla pandemia molte città come Milano hanno potenziato le piste ciclabili e le infrastrutture dedicate a chi utilizza la bicicletta anche se siamo ancora lontani dai numeri delle città olandesi e danesi. Inoltre, il Governo ha previsto anche degli incentivi per l’acquisto di mezzi di mobilità sostenibile con il bonus mobilità 2020 inserito nel Decreto Rilancio, che consente di avere uno sconto del 60% per comprare una bicicletta tradizionale, una e-bike oppure un monopattino elettrico. Anche da noi la e-bike può diventare il mezzo di trasporto perfetto per andare al lavoro, ma c’è ancora molta strada da fare.